Chiesa di Santa Giusta, Uta

Restauro dell’Altare maggiore

  • Data: 12/03/2002 – 11/11/2002
  • Cliente: Parrocchia di Santa Giusta, Uta
  • Intervento: restauro altare maggiore

Chiesa di Santa Giusta

La chiesa parrocchiale di Santa Giusta a Uta, si trova lungo la via principale del paese, nel bel mezzo del centro abitato; è di una architettura regolare e bella, di conveniente capacità, costruita sotto l’invocazione della vergine e martire sarda santa Giusta.

In stile gotico-aragonese dovrebbe risalire agli inizi del XV secolo, la sua costruzione fu iniziata intorno al 1400, quando il paese ritornò a far parte del regno di Sardegna sotto il dominio dei Carroz, infatti, lo stemma di questo nobile casato spagnolo è scolpito nell’arco del presbiterio e una data è scolpita nella cappella sinistra di fronte all’altare maggiore.

La chiesa di santa Giusta ha una pianta a croce latina, è divisa in tre navate ed è provvista di un campanile a vela collocato sopra il timpano e a questo ne è stato aggiunto, nel 1954 grazie all’opera dell’allora parroco Don Raimondo Fresia e dell’intera popolazione, uno a torre, nel lato destro della chiesa, nel quale è collocato un orologio.

    Dall’atto di una riunione del consiglio comunale, datato 7 novembre 1842, risulta una delibera riguardo l’edificazione del nuovo campanile che doveva sostituire il vecchio in quanto troppo basso e inappropriato ad estendere il suono delle campane a tutta la popolazione.
    Il nuovo campanile venne realizzato con le pietre delle rovine della vecchia chiesa di San Cromazio.
    Il portone è sormontato da un arco a sesto acuto, così come acuti sono anche gli archi delle due monofore che si trovano nella facciata in corrispondenza delle navate laterali.

    L’interno come la facciata, è in stile gotico-aragonese, la navata centrale è separata da quelle laterali da archi a sesto acuto che si ripetono sia lateralmente che all’interno della navata stessa.

    Le navate laterali hanno quattro cappelle per parte, nel lato destro abbiamo Sant’Isidoro, Santa Teresina, il Sacro Cuore e San Giuseppe.
    Mentre nel lato sinistro si trovano le cappelle di Sant’Antonio, dell’Assunta, dell’Immacolata e del Rosario.

    Originalmente però le cappelle erano solo due a sinistra e una sola a destra; fu Don Raimondo Fresia che a seguito dell’alluvione del 1929, insieme ai lavori della riparazione della chiesa fece costruire le altre cappelle.

    Dopo i restauri del 2002, sono visibili le pietre originarie utilizzate per la costruzione dei pilastri e degli archi, che precedentemente erano intonacate.

    L’altare maggiore, risalente al 1813, è interamente realizzato in marmi policromi d’ispirazione barocca.
    La copertura delle navate è realizzata in legno e quella del presbiterio è invece in muratura.

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    Desogus restauri, marmo, legno, pitture, adeguamenti liturgici

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