Santa Maria Novella

Restauro della facciata portato a termine con personale altamente specializzato per pulitura delle superfici marmoree per i vari depositi superficiali incoerenti presenti.

  • Data: 12 April 2006
  • Cliente: Comune di Firenze
  • Intervento: restauro della facciata

Restauro lapideo

Nell’aprile del 2006 la facciata è stata restaurata attraverso un pubblico incanto bandito dal Comune di Firenze e aggiudicato all’ATI – DITTA CONSORZIO L’OFFICINA con sede in Roma, PIETRO DALLA NAVE con sede in Roma e la Ditta F.LLI DESOGUS MARMI SNC con sede in Cagliari.

Disinfestazione di superficie lapidea attaccata da agenti biodeteriogeni, microflora e deiezioni animali, puliture con impacchi consolidamento del marmo, microstuccature ecc, il tutto restaurato a perfetta regola d’arte per riportare la facciata di Santa Maria Novella una fra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino alla sua originale bellezza.

    La Basilica di Santa Maria Novella è una delle più importanti chiese di Firenze e sorge sull’omonima piazza.

    Questa chiesa costruita e arredata dalla sapiente committenza dei padri dominicani da sempre fedeli custodi, che arrivarono a Firenze da Bologna, guidati da fra Giovanni da Salerno, nel 1219.

    Nel 1221 ottennero la piccola chiesa di Santa Maria delle Vigne, così chiamata per i terreni agricoli che la circondavano (all’epoca furori dalle mura).

    Questa chiesetta era stata consacrata nel 1049 o, secondo altre fonti, nel 1094, e di essa sono stati trovati alcuni resti sotto l’attuale sacrestia, in particolare le basi di alcuni pilastri romanici.

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    La prima pietra di un nuovo e più ampio edificio fu posta nel 1278 con la benedizione del Cardinale Latino, mutando l’orientamento con la facciata verso sud, e fu completata alla metà del XIV secolo. Il progetto, secondo fonti documentarie molto controverse, si deve a due frati domenicani. Fra Sisto da Firenze e Fra Risto da Campi, ma partecipò fra Jacopo Passivanti, mentre il campanile e buona parte del convento si deve all’intervento immediatamente successivo di fra Jacopo Talenti.
    La chiesa, sebbene già conclusa verso la metà del trecento, fu tuttavia ufficialmente consacrata solo nel 1435 da Papa Eugenio IV in visita alla città.
    Su commissione della famiglia Rucellai, Leon Battista Alberti disegnò il grande portale centrale, la trabeazione e il completamento superiore della facciata, in marmo bianco e verde scuro, terminata nel 1470.
    Tra il 1565 e il 1571 la chiesa fu rimaneggiata ad opera di Giorgio Vasari con la rimozione del recinto del coro e la ricostruzione degli altari laterali, che comportò l’accorciamento delle finestre gotiche.
    Tra il 1575 e il 1577 fu costruita da Giovanni Dosio la cappella Gaddi. Un ulteriore rimaneggiamento si ebbe tra il 1858 e il 1860 ad opera dell’arch. Enrico Romoli.

    Un importante restauro è stato effettuato nel 1999 con fondi del giubileo in seguito al quale per l’accesso alla Chiesa è stato istituito un biglietto d’ingresso.
    La facciata marmorea di Santa Maria Novella è fra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino, pur essendo stata iniziata in periodi precedenti. Venne completata definitivamente solo nel 1920. Il primo intervento si ebbe verso il 1350 , quando il registro inferiore fu ricoperto di marmi bianchi e verdi grazie a i fondi lasciati da un tale Turino del Valdese deceduto un anno prima. In quella circostanza furono fatti i sei avelli o arche tombali. I due portali laterali gotici e, forse, anche l’ornamentazione marmorea a riquadri e archetti ciechi a tutto sesto fino al primo cornicione, che assomigliano a quelli del Battistero di San Giovanni.

    I lavori in seguito si interruppero e durante il concilio di Firenze, che si tenne anche nel convento dal 1439, venne ribadita la necessità di provvedere al completamento della facciata. Solo un ventennio dopo si offri il ricco mercante Giovanni Rucellai, che ne affidò il progetto al suo architetto di fiducia, Leon Battista Alberti.
    Tra il 1458 e 1478 fu rivestita la parte restante di marmi policromi, armonizzando con la parte già esistente. Sul frontone del Timpano campeggiava un’iscrizione che ricorda il benefattore e un simbolico anno di completamento. Inoltre l’elegante fregio araldico marmoreo della “vela con sartie al vento”, altro non è che il simbolo della famiglia Rucellai, anch’esso inserito sulla facciata nella banda orizzontale del fregio fra la parte inferiore e quella superiore.
    L’Alberti si innesto quindi sulle strutture gotiche precedenti, ma il suo risultato fu un capolavoro dell’arte rinascimentale il segreto della bellezza delle facciate sta soprattutto nella sottile rete di rapporti modulari che l’Alberti studiò razionalmente con calcoli matematici per stabilire le proporzioni tra i vari elementi.

    Ecco alcuni Progetti

    Santa Maria Novella, Firenze

    Disinfestazione di superficie lapidea attaccata da agenti biodeteriogeni, microflora e deiezioni animali, puliture con impacchi consolidamento del marmo, microstuccature il tutto restaurato a perfetta regola d’arte.

    Altare Martino, Duomo Cagliari

    Nel Duomo di Cagliari nella parete in fondo si trova l’imponente Mausoleo di Martino I il Giovane, un monumento funebre dedicato a Martino I di Sicilia. Lo abbiamo riportato alla sua originale bellezza e curato la messa in sicurezza.

    Portale Cattedrale, Oristano

    L’arcivescovo Ignazio Sanna dopo 9 anni di decisioni nel 2015 decide di compiere i lavori di adeguamento liturgico con il posizionamento della nuova mensa e il nuovo ambone in marmo bianco e rosso di tipo Michelangelo.

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